Avviare l’elettrificazione della flotta

Come convertire la flotta aziendale alla mobilità elettrica? Questa guida accompagna le aziende passo dopo passo: dalla pianificazione all’attuazione a tappe fino alla gestione del cambiamento, coinvolgendo il personale fin dall’inizio del percorso.

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Cosa significa una flotta elettrica ben pianificata: un’analisi dettagliata della flotta, obiettivi di attuazione misurabili, un piano di ricarica sostenibile e una gestione del cambiameno lungimirante sono i fattori di successo per un’efficace elettrificazione della flotta.

Questa guida accompagna le aziende passo dopo passo attraverso il processo di conversione. Durante la pianificazione le aziende, basandosi su una prima verifica della fattibilità, individuano i possibili percorsi per l’elettrificazione della flotta aziendale. L’attuazione avviene poi a tappe, così da raccogliere esperienze utili a ottimizzare le fasi successive.

Una gestione del cambiamento lungimirante e proattivo accompagna inoltre l’intero processo: le aziende informano costantemente il personale su cambiamenti, nuovi processi e responsabilità, motiva il personale e favorendo l’accettazione e l’integrazione sostenibile della mobilità elettrica nella quotidianità aziendale.

Pianificazione

Chi pianifica l’elettrificazione della propria flotta in modo efficiente parte sempre da una verifica della fattibilità. Di seguito i passaggi consigliati:

L’analisi consente di ottenere una panoramica completa della flotta esistente, dei profili di guida e di utilizzo, nonché delle opzioni di ricarica disponibili. Essa costituisce la base per un’attuazione a tappe e indica quali veicoli possono essere sostituiti all’inizio senza grandi sforzi.

Nell’ambito dell’analisi della flotta, l’azienda segue le seguenti fasi:

Segmentazione della flotta

La segmentazione della flotta consente una chiara comprensione dei diversi gruppi di veicoli all’interno di un’azienda. L’azienda osserva i seguenti criteri:

  • scopo dei veicoli (ad es. servizio esterno o servizio di consegna)

  • tipo di impiego (ad es. veicolo in comune o veicolo di servizio)

  • tipo di utilizzo (viaggi aziendali o privati)

  • durata della detenzione (periodo di utilizzo di un’auto fino alla sostituzione)

  • ambito d’impiego (regionale, nazionale o internazionale)

Inoltre, per un’azienda possono essere rilevanti caratteristiche funzionali come il carico utile massimo o il numero di posti a sedere di un veicolo.

Analisi dei profili di guida e di utilizzo

Alla segmentazione segue l’analisi dei profili di guida e di utilizzo, che varia in base alle esigenze dell’azienda a livello di singoli veicoli o di interi segmenti. L’azienda analizza i seguenti aspetti dell’utilizzo del veicolo:

  • tragitto giornaliero e annuale, comprese le fluttuazioni stagionali (chilometraggio)

  • modelli di utilizzo temporali, ad es. nei giorni feriali, 24 ore su 24 o su turni

  • tragitti tipici, ad es. durante l’orario di lavoro o tra diversi interventi, spostamenti dei pendolari o viaggi privati

  • durata dei periodi di fermo, con particolare attenzione alla relativa idoneità alla ricarica

L’azienda ottiene dati utili per analizzare i profili di guida e di utilizzo da diverse fonti:

  • documentazione aziendale: i registri di bordo, le carte carburante o i report dell’assistenza forniscono informazioni preziose sul comportamento di guida e sull’utilizzo del veicolo;

  • sistemi telematici e localizzatori GPS: consentono una registrazione precisa dei tragitti, dei tempi di fermo e dei modelli di utilizzo;

  • sondaggi tra il personale: forniscono informazioni qualitative sui profili di guida tipici e sulla necessità di opzioni di ricarica;

  • data logger temporanei: questi possono essere utilizzati su veicoli selezionati per registrare dati dettagliati specifici del veicolo e dell’azienda;

  • supporto esterno: se necessario, la raccolta e l’analisi dei dati possono essere effettuate da fornitori di servizi esterni.

I risultati dell’analisi della flotta non mostrano solo quali tragitti di servizio percorrono i veicoli di un’azienda, ma forniscono anche informazioni sui possibili percorsi dei pendolari e sugli spostamenti privati del personale. Un uso privato intenso può infatti influire sull’atteggiamento del personale nei confronti dell’elettrificazione della flotta, soprattutto per timore di un’autonomia ridotta o di possibilità di ricarica insufficienti.

Considerare le opzioni di ricarica

L’azienda verifica per tempo le opzioni di ricarica disponibili presso la sede aziendale, in viaggio e presso il domicilio del personale. A tal fine, registra il numero di parcheggi idonei e di punti di ricarica disponibili presso la sede.

Anche i rapporti di locazione o di proprietà delle sedi aziendali devono essere presi in considerazione. A seconda della situazione, l’azienda identifica le parti coinvolte nell’installazione delle stazioni di ricarica. Se presso la sede aziendale mancano punti di ricarica, si consiglia di dare priorità ai veicoli che possono già essere ricaricati dal personale a domicilio o che possono facilmente essere collegati a una rete di ricarica.

Priorità nell’elettrificazione della flotta

Sulla base delle analisi effettuate, le aziende possono dare priorità all’elettrificazione di singoli veicoli o di parte della flotta.

  • Priorità 1: implementazione rapida dell’elettrificazione, poiché esistono già opzioni di ricarica e l’infrastruttura di ricarica presso la sede aziendale non è necessaria o può essere implementata con il minimo sforzo.

  • Priorità 2: l’elettrificazione è possibile, ma richiede l’installazione di un’infrastruttura di ricarica presso la sede aziendale o accertamenti sulle possibilità di ricarica presso il domicilio del personale.

  • Priorità 3: al momento l’elettrificazione non è realizzabile o presenta notevoli difficoltà, tra cui la necessità di stazioni di ricarica rapida, questioni irrisolte sul finanziamento, autonomia insufficiente o scarsa accettazione da parte del personale.

Sulla base dell’analisi della flotta, le aziende possono definire obiettivi concreti e specifici per implementare l’elettrificazione della flotta. Per definire un obiettivo, l’azienda dovrebbe porsi le seguenti domande:

  • quali veicoli saranno elettrificati?

  • quando e con quale rapidità deve avvenire la conversione?

  • quali risorse finanziarie sono disponibili?

  • quali disposizioni di legge devono essere rispettate?

  • quali possibili sviluppi futuri occorre tenere in considerazione?

L’azienda definisce inoltre in quali obiettivi aziendali e di sostenibilità si inserisce l’elettrificazione della flotta. È fondamentale che il raggiungimento di tali obiettivi sia misurabile. A tale fine, l’azienda stabilisce come e quando verificare l’avanzamento, ad esempio con l’ausilio di indicatori. I possibili Key Performance Indicator (KPI) sono:

  • la quota di elettrificazione rispetto al numero totale di veicoli o i chilometri percorsi,

  • la quantità di emissioni di CO2 risparmiate per persona-chilometro oppure

  • la quota dei costi risparmiati rispetto a una flotta composta da motori a combustione.

L’azienda calcola i costi risparmiati sulla base del TCO (Total Cost of Ownership), ossia sulla base dei costi totali associati al possesso e all’esercizio di un veicolo.

L’azienda coinvolge tutte le funzioni aziendali interessate dall’introduzione della mobilità elettrica o le cui competenze specialistiche sono rilevanti per il processo. A tal fine, chiarisce i ruoli, le competenze e le priorità per le diverse fasi.

A seconda delle dimensioni dell’azienda, questi ruoli sono riuniti in una sola persona o ripartiti tra più settori specialistici. Nelle organizzazioni più piccole, la direzione generale o una figura chiave assume spesso molteplici responsabilità; nelle medie e grandi aziende, invece, è opportuno suddividerle. Soprattutto in caso di mancanza di know-how, è consigliabile ricorrere a un supporto tecnico esterno.

L’azienda coinvolge nel processo i seguenti stakeholder centrali e uffici interessati:

  • direzione generale (ad es. per la definizione degli obiettivi strategici, lo sblocco delle risorse, la comunicazione interna ed esterna)

  • gestione della flotta (ad es. per l’analisi del parco veicoli, la scelta dei veicoli elettrici adatti, la pianificazione dell’impiego)

  • Facility Management (ad es. per l’analisi dell’ubicazione dei punti di ricarica, il coordinamento con i gestori di rete, la creazione e la gestione dell’infrastruttura di ricarica)

  • approvvigionamento/acquisti (ad es. per l’acquisto di un veicolo, la scelta dell’hardware di ricarica e dei servizi, le trattative contrattuali)

  • utenti dei veicoli (ad es. per feedback sull’idoneità all’uso quotidiano, la partecipazione a sondaggi sulla possibilità di ricarica a domicilio, la partecipazione a formazioni e progetti pilota, feedback sul comportamento di ricarica e di guida)

  • il personale (ad es. per l’informazione e la formazione di collaboratrici e collaboratori, l’adeguamento di direttive/regolamento sui veicoli di servizio)

  • responsabili della sicurezza sul lavoro e delle assicurazioni (ad es. per la verifica degli standard di sicurezza, l’adeguamento della copertura assicurativa, la formazione sulle emergenze)

  • gestione della manutenzione (ad es. per la manutenzione e l’organizzazione dell’assistenza, il coordinamento con le officine, il monitoraggio dei costi d’esercizio)

Con lo sviluppo del piano di ricarica, l’azienda spiana la strada alla pianificazione dell’infrastruttura di ricarica necessaria. I risultati dell’analisi della flotta offrono un orientamento. Sulla base di questi dati, l’azienda calcola il fabbisogno energetico dei veicoli e determina le esigenze di ricarica nei luoghi rilevanti, ad es. presso la sede centrale, le filiali, le succursali, il domicilio del personale o fuori sede. Successivamente stabilisce quanti punti di ricarica e quale potenza sono necessari.

Per l’azienda è consigliabile pianificare a lungo termine e rendere l’infrastruttura il più flessibile e scalabile possibile.

Le seguenti fasi mostrano come l’azienda può implementare in modo strutturato la pianificazione dell’elettrificazione della flotta, a livello di singoli veicoli o di interi segmenti di veicolie:

Determinare il fabbisogno di ricarica

Per determinare il fabbisogno di ricarica della sua flotta, l’azienda calcola innanzitutto il consumo energetico giornaliero dei veicoli sulla base dei tragitti percorsi (chilometraggio), inclusi i possibili spostamenti dei pendolari. Il consumo di energia in kWh si ottiene moltiplicando il consumo di elettricità dei veicoli per i chilometri percorsi.

Definire la strategia e i luoghi di ricarica

Nella fase successiva, l’azienda stabilisce dove e come ricaricare le singole auto elettriche. I veicoli aziendali e del pool si ricaricano solitamente presso la sede dell’azienda, se necessario anche presso il luogo di utilizzo o presso stazioni di ricarica accessibili al pubblico. I veicoli aziendali, o del servizio esterno, che il personale utilizza anche privatamente, invece, si ricaricano parzialmente o interamente a casa. Tuttavia, l’azienda deve pianificare una potenza di ricarica tale da garantire che i veicoli dispongano di energia sufficiente per il viaggio di ritorno al termine di ogni giornata lavorativa.

Dimensionare l’infrastruttura di ricarica

Sulla base del fabbisogno energetico stimato della flotta e della strategia di ricarica, l’azienda definisce la potenza di ricarica necessaria, il numero di punti di ricarica in corrente alternata (AC) e continua (DC) e la potenza di allacciamento necessaria per ciascuna sede.

La scelta dei punti di ricarica adatti dipende dai tempi di fermo specifici dell’azienda, durante i quali le auto elettriche possono ricaricarsi senza interruzioni:

  • i punti di ricarica AC sono adatti per veicoli con pause prolungate o per la ricarica notturna.

  • le stazioni di ricarica rapida DC sono necessarie solo in caso di tempi di fermo brevi.

  • per la scelta della potenza di ricarica è decisivo anche il numero di veicoli che si ricaricano contemporaneamente in un punto di ricarica e il numero di parcheggi disponibili. Idealmente, già alla prima ricarica della giornata un veicolo dovrebbe accumulare energia sufficiente per tutti i tragitti in programma, riducendo così la necessità di ricariche in viaggio.

Per evitare picchi di carico, si consiglia inoltre un sistema di gestione del carico. Anche l’integrazione di impianti fotovoltaici e accumulatori a batteria può offrire vantaggi.

Non appena il piano di ricarica è pronto, l’azienda effettua una prima stima approssimativa dei costi dell’infrastruttura di ricarica necessaria.

Attuazione

Quando il piano di ricarica è pronto, ha inizio la fase di attuazione. Una conversione strutturata della flotta in tappe predefinite consente all’azienda di gestire l’elettrificazione in modo mirato e di consolidarla nel lungo termine.

Un piano di attuazione chiaro facilita la collaborazione tra le parti coinvolte, contribuendo a un impiego efficiente delle risorse.

Momento della conversione

Il momento ottimale per il passaggio dipende dall’età dei veicoli esistenti e dagli investimenti di sostituzione già previsti. Anche la durata dei contratti, le relative scadenze e il grado di maturità tecnologica, ad esempio l’autonomia disponibile, incidono sulla tempistica. Spesso l’elettrificazione si presenta come parte del regolare rinnovo della flotta.

Conversione a tappe

Per le aziende è consigliabile procedere alla conversione a tappe, così da valutare le esperienze raccolte dopo ogni fase e ottimizzare i processi successivi; di seguito sono riportate le fasi dell’elettrificazione, a titolo esemplificativo.

Fase pilota/prova: L’azienda converte il 5–10% della sua flotta in veicoli elettrici, coinvolgendo in modo mirato il personale impegnato che percorre tragitti pianificabili. Mette a disposizione un’infrastruttura di ricarica semplice che consente, ad esempio, la ricarica a domicilio o la ricarica lenta presso la sede aziendale. Allo stesso tempo adegua le direttive interne sull’utilizzo dei veicoli, implementando sistemi di conteggio trasparenti per l’uso privato e la ricarica a domicilio.

Fase di implementazione 1: Al termine del loro periodo di detenzione, l’azienda converte tutti i mezzi in veicoli elettrici, dando la priorità a quelli destinati a tragitti brevi e con rientro regolare in sede. Inoltre realizza l’infrastruttura di ricarica necessaria presso le proprie sedi.

Fase di implementazione 2: In questa fase l’azienda converte anche veicoli per le medie distanze e con tempi di fermo ridotti. Presso la sede aziendale si rendono necessari punti di ricarica rapida, al fine di ridurre i tempi di inattività. L’azienda introduce sistemi di priorità e prenotazione per la ricarica dei veicoli in pool, così da ottimizzare l’utilizzo delle colonnine.

Fase di implementazione 3: La fase conclusiva riguarda veicoli con profili d’impiego complessi, destinati a lunghi tragitti, con esigenze di autonomia critiche o uso privato particolarmente intenso. In questo contesto l’azienda include nella pianificazione anche l’uso di infrastrutture pubbliche di ricarica. L’avvio di questa fase dipende dal progresso tecnologico e dall’autonomia effettiva dei veicoli disponibili.

È preferibile definire già in anticipo le modalità di documentazione e valutazione della conversione, in modo da sapere fin dall’inizio quali dati di rilievo devono essere raccolti per il rapporto di sostenibilità o la verifica dei KPI, ad esempio:

  • la quota di veicoli elettrificati,

  • le emissioni di CO2 risparmiate,

  • i costi operativi,

  • il grado di espansione e l’utilizzo dell’infrastruttura di ricarica e

  • il comportamento di ricarica e l’accettazione da parte del personale.

L’azienda verifica gli obiettivi di attuazione stabiliti e valuta le esperienze acquisite, che consentono ottimizzazioni mirate e la preparazione efficiente della tappa successiva. I risultati della fase pilota, in particolare, possono accelerare in modo significativo l’evoluzione dell’elettrificazione della flotta.

Inoltre, l’azienda può documentare le proprie esperienze e dedurne i fattori di successo e i possibili ostacoli. Altrettanto importante è comunicare apertamente i risultati al personale. Una comunicazione trasparente dei progressi e dei traguardi, ad esempio sotto forma di «storie di successo», può rafforzare l’accettazione del cambiamento da parte del personale.

Gestione del cambiamento

L’elettrificazione non riguarda solo i veicoli e l’infrastruttura di un’azienda, ma anche personale e processi. Una gestione del cambiamento lungimirante può rafforzare in modo mirato l’accettazione del progetto da parte del personale.

All’inizio della conversione alla mobilità elettrica il personale può manifestare delle riserve, soprattutto se utilizza il proprio veicolo aziendale anche privatamente. Per questo è ancora più importante coinvolgerlo per tempo, informarlo regolarmente e offrirgli una formazione mirata. A tal fine sono utili, ad esempio, eventi informativi e giri di prova. Inoltre, corsi dedicati alla corretta ricarica e l’introduzione ai nuovi sistemi di prenotazione contribuiscono a garantire maggiore sicurezza nell’utilizzo delle nuove tecnologie.

L’azienda può trovare informazioni complete sulla mobilità elettrica anche su «Segui la corrente».

Le possibili resistenze al passaggio alla mobilità elettrica nascono spesso da incertezze sull’autonomia dei veicoli o sulle modalità di ricarica. Anche gli interrogativi sulla necessità della conversione, sugli aspetti ecologici come le emissioni di CO2 o sul riciclaggio delle batterie possono generare perplessità tra il personale. Oltre al programma «Segui la corrente» diverse pubblicazioni di SvizzeraEnergia offrono informazioni utili e strumenti pratici:

Inoltre, è opportuno coinvolgere fin dalle prime fasi figure interne particolarmente motivate, che possano fungere da moltiplicatori. Le persone convinte del progetto sono in grado di trasmettere il messaggio in modo credibile. Allo stesso tempo è utile dare spazio anche alle voci critiche, così da affrontare in modo oggettivo le loro preoccupazioni e fugarle con misure mirate.

Una gestione del cambiamento lungimirante comprende anche l’implementazione tempestiva di nuovi processi e direttive di utilizzo. L’azienda fornisce informazioni sui nuovi sistemi di prenotazione e gestione, che consentono al personale di utilizzare i veicoli in modo ottimale fin dall’inizio.

È consigliabile predisporre un manuale per il personale contenente indicazioni pratiche sulla ricarica, numeri di emergenza, suggerimenti per una guida efficiente e risposte alle FAQ.

Sistemi di prenotazione intuitivi, modalità di conteggio trasparenti e un regolamento spese equilibrato per la ricarica effettuata fuori sede contribuiscono a rafforzare l’accettazione del cambiamento.

Altre opzioni d’intervento per le aziende

Nei prossimi mesi, RicaricaPunto integrerà progressivamente ulteriori opzioni operative per le aziende.

Edito da: Ufficio federale dell’energia (UFE), SvizzeraEnergia

Esempi

I seguenti esempi illustrano le esperienze maturate da altre aziende nell’ambito dell’elettrificazione della flotta:

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Toggenburger AG – Dallo stop al diesel alla flotta elettrica

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SIGA punta su una flotta elettrificata in tutta Europa

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TIXI – Mobilità elettrica per persone in sedia a rotelle

Visualizza tutti gli esempi

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